martedì 2 luglio 2013

Il design RAZIONALISTA

Quarta puntata della rubrica storia del design italiano!
Luminator - L. Baldessari

Oggi parliamo del design razionalista italiano, di cui troviamo in magnifico esempio nel Luminator di Baldessari, che propone una sintesi delle arti, in bilico tra una sensibilità scultorea e una pittorica.
Il razionalismo laga in modo stretto la forma con la funzione, richiamando semplicissime forme antropomorfe e usando nuovi materiali, per creare oggetti discreti e continui nello spazio.
I due elementi chiave per comprendere le forme razionalistiche sono il momento continuo e quello discreto, ossia la continuità e la discontinuità delle forme (geometriche).

Il razionalismo si sviluppa negli anni 30 del ventesimo secolo e il suo stile si applica a (e applica) tutte le novità, anche tecnologiche, del periodo: automobili, radio, televisori e telefoni. Ebbene sì, anche il moderno telefonino, ai suoi inizia ha avuto linee razionaliste!

Ritornando al design, possiamo dire che il punto di svolta sia con la IV Esposizione di Monza del 1930, dopo la quale la stessa parola DESIGN acquista il significato che ancora oggi le diamo. In questa occasione, poi, vengono presentate installazioni innovative come la "Casa Elettrica" di Bottoni, Figini, Frette, Libera e Pollini, la "Sala 130" di Chessa, Cuzzi e Turina. Dominano i nuovi materiali: alluminio, energia elettrica, linoleum; i mobili per gli uffici e le cucine risentono del modello americano.
Ponti e Terragni con le loro creazioni, trascinano un nuovo gusto che, staccandosi dall'art Decò, dà vita ad una tendenza non decorativa e quindi razionalista.
Gli arredi tendono sempre di più alla serialità, favoriti dalla diffusione del disegno industriale.
Insomma, arte e industria si avvicinano ancora di più... Cosa succederà nella prossima puntata?

Seguite il nostro blog e lo scoprirete!

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