lunedì 11 marzo 2013

Dal tronco... al massello!

Buongiorno e buon lunedì a tutti!
Oggi torniamo in pista con la nostra rubrica dedicata ai tecnici e parliamo di... LEGNO MASSELLO.

Dicesi legno massello quella porzione di legno estratta dalla parte più interna e densa del tronco (il cui nome è durame), ovvero quella meno giovane rispetto all'alburno, da cui solitamente si ricava l'impiallacciatura, come già visto qui e qui.

Per arrivare al materiale che viene poi lavorato dai falegnami però, non basta tagliare un tronco, ma occorre prendersene cura in modo che non "soffra" il passare del tempo e l'aggressione degli agenti atmosferici.

Dopo essere passato da un centro di scortecciatura, il tronco può essere segato un vari modi, a seconda della sua grandezza. La segatura impone una particolare attenzione a chi la esegue, perché il risultato finale deve essere omogeneo e privo di spaccature o nodi. Questi sono per lo più presenti nella parte centrale del legno, dalla quale in generale si ottiene il materiale più "difettoso" e destinato alla costruzione.


 Curiosità: cosa sono i nodi e come si formano? I nodi altro non sono che residui della crescita dei rami: questi infatti si sviluppano dal midollo, ossia dalla parte più centrale del tronco. Una volta che l'albero cresce, gli strati successivi si sovrappongono e coprono i nodi, che rimangono quindi dei "tappa-buchi" all'interno della struttura del legno. Per questo motivo spesso si staccano e creano dei buchi o delle imperfezioni.




Il risultato della segatura sono: travi, morali, tavole o listelli, a seconda della loro forma e/o misura.
Si dividono in diverse classi:
- Classe A: a spigolo vivo;
- Classe B: a spigolo tondo;
- Classe C: a spigolo sgrossato.

Nella figura qui a fianco si possono vedere i diversi tagli di legno massello in commercio.

Ma prima di essere venduti, questi segati devono subire dei trattamenti. Occorre infatti ricordare che il legno "vergine" (ovvero il tronco appena tagliato) ha un'umidità che è circa del 40-50%; prima di essere lavorato deve quindi essere essiccato, naturalmente al chiuso o in particolari essiccatoi, con condizioni di atmosfera controllata. In questo modo l'umidità del legno si abbassa fino al 12 - 20%.  Si parla qui di stagionatura del legno.


La perdita di umidità causa un ritiro del legno, più sul raggio del tronco che non nella sua lunghezza.
L'umidità persa però, può essere recuperata dal materiale, se non sottoposto ad opportuno trattamento, e quindi causare una ri-espansione.

A questo punto bisogna intervenire per proteggere il legno da insetti o muffe, con opportune protezioni chimiche. Esiste però un particolare tipo di stagionatura, contraddistinta dal marchio KVH (Konstruktionvollholz) che evitano questo ulteriore processo di protezione, attraverso una riduzione ancora maggiore dell'umidità, attorno al 15%.

Terminata l'essiccatura, i segati vengono di norma venduti direttamente; piallati e rifilati nelle dimensioni standard, selezionati, stampigliati e legati in pacchi.

Il massello presenta alcuni vantaggi rispetto al lagno impiallacciato:
- ecologico: è un prodotto rinnovabile e riciclabile, con caratteristiche importanti per la bioedizilia.
- duraturo: se trattato opportunamente e periodicamente curato, il materiale di prima scelta ha una lunga vita.
- pregiato: ma sicuramente più caro!
- resistente e flessibile: essendo un materiale "vivo", risponde alle sollecitazioni dell'ambiente.
D'altra parte bisogna fare attenzione a:
- scegliere del materiale di ottima qualità.
- trattarlo con particolari mordenti, vernici, olii o resine.

Un limite importante del legno massello è quello dovuto alle dimensioni: il problema può sempre essere ovviato con la tecnica della giuntura a pettine o ricorrendo a del legno lamellare.


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