martedì 4 giugno 2013

Essere o non essere (SOCIAL)?

Partiamo da alcuni dati:
- il 77% delle aziende italiane (il 2% in più rispetto all'anno scorso) usa i social media.
- il 94% di esse lo usa per e-commerce, seguono, in ordine di preferenze, obiettivi generali di diffusione dell'immagine, vendite promozionali, raccolta di nuovi lead e feedback immediati di nuovi clienti.
- Facebook, Twitter e Google+ sono in testa, seguono LinkedIn, Youtube e Pinterest, accompagnati da una buona percentuale di aziende (40%) che dispone di un blog.
- Crescono applicazioni ed advertising.
- La gestione è affidata nella maggioranza dei casi all'area commerciale o assistenza clienti, a volte è esterna all'azienda, pochissime volte c'è un team dedicato.

Solo il 12% delle aziende che utilizza questi mezzi è pienamente soddisfatto, mentre il 50% si dichiara solo parzialmente soddisfatto. Sui social stessi si discute della bontà di questi canali, di come vadano usati e del SE vadano usati.

In realtà, se guardassimo un poco fuori dal nostro Paese, scopriremmo che nel resto del mondo questi canali sono ben più sfruttati, studiati e quindi redditivi. Questo perché permettono di avere un sacco di vantaggi, impossibili da negare:
- creazione di una rete
- individuazione di nuovi target
- essere visibili sui motori di ricerca
- creare un rapporto fiduciario con i clienti
- poter interagire direttamente
- creare la propria immagine
- ascoltare tutti gli stakeholders
- dare risposte in tempo reale
- misurare il traffico di informazioni sulla tua azienda...
Etc... insomma, tante cose belle ed utitli, il sogno di qualsiasi commerciale.
MA? c'è sempre un MA, come in tutte le migliori invenzioni.
Qui il MA è particolarmente rilevante perché si rivela vera la citazione di un supereroe caro a tutti: "Da grandi poteri derivano grandi responsabilità".

Possiamo dire che tanto sono validi questi strumenti, tanto sono dannosi se non usati propriamente, più o meno come succede quando diamo un arco in mano a Marco Galiazzo o ad un bambino. Capite bene che la differenza è abissale.

Se vogliamo che le frecce centrino il bersaglio, bisogna allenarsi, avere chiaro in mente l'obiettivo da raggiungere, misurare il vento e tonificare i muscoli, scegliere la freccia e l'arco adatto... insomma, avere ben chiaro cosa si vuole fare e come.
In caso contrario rischiamo di colpire il nostro amico che fa il tifo per noi a bordo campo.
I social possono essere quindi ottimi strumenti così come pessime scelte, come accade per qualsiasi altro STRUMENTO che si usa in azienda. Attenzione quindi! Il social NON è la soluzione, ma un MEZZO per TROVARE SOLUZIONI!

Ora, sfatato il mito che il social sia un must e che sia la salvezza di ognuno di noi (piacerebbe a tutti avere avere la bacchetta magica!), scendiamo un po' più nel dettaglio, presentando il caso di CN Arredamento.

La nostra è un'azienda B2B, ovvero per i non-inglesofili, un'azienda terzista, che si occupa di svolgere un
servizio per altre imprese (nel caso specifico parliamo di industrie di mobili, studi di architettura, designer, privati...). E cosa potremmo noi guadagnare da una strategia del genere?
Sicuramente farci conoscere. Per noi non è importante il contatto col cliente singolo, quanto avere una piattaforma che ci consente di presentare il nostro servizio a chiunque cerchi una falegnameria che realizzi i suoi progetti. CN ha pensato ad una STRATEGIA WEB che ci permetta di presentare un servizio e di essere contattabile tramite numerosi mezzi, da un tweet a un post, da qualsiasi parte del mondo, a qualsiasi ora. CN sta crescendo e la sua comunicazione si fa sempre di più strutturata ed integrata, il mondo dei social web è una carta da giocare per la completezza del nostro profilo.
Abbiamo quindi deciso di creare una pagina su Facebook, Twitter e Google+, per condividere con chiunque qualcosa della nostra realtà e far capire a chi ci si sta affidanto.
Abbiamo aggiunto Pinterest, per mostrare visivamente chi siamo e in cosa crediamo.
Non potevamo di certo farci mancare LinkedIn, una piattaforma più professionale, dove discutere con altri "addetti del settore".

Ovviamente non è stato facile e non lo è tuttora: per strutturare un profilo occorre molto tempo e molta cura. Possiamo dire di essere dei neofiti e di stare ancora regolando l'arco per lanciare le nostre frecce.
Per lo meno, quelle che abbiamo tirato fin'ora, sono rimaste nel campo di gioco.



Nessun commento:

Posta un commento

Dicci la tua opinione!