"è certamente vero che i nuovi analfabeti sono coloro che non conoscono l'inglese"
B. Severgnini
Si fa un gran parlare di quella che è l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Banche, Camere di Commercio, Associazioni e tantissimi altri enti offrono un supporto per il suo sviluppo, l'argomento è dibattuto ed illustrato ampiamente nel web, come ad esempio in questo blog.
Ognuno è libero di dire la sua a proposito, così anche noi di CN Arredamento facciamo sentire la nostra voce e chiediamo il vostro parere.
Questo strumento viene descritto come una vera e propria panacea alla crisi contemporanea, la porta spalancata che offre opportunità di sviluppo per l'impresa, il salvagente per chi si ritrova con l'acqua alla gola, la terra promessa degli affari... insomma, un toccasana che promette profitti, nuove idee, diversificazione dei rischi e una valanga di altri benefici.
Fino qui tutto bene. Senza nulla da obiettare, un'apertura al commercio globale potrebbe senza dubbio condurre le nostre piccole imprese ad un successo, letteralmente, mondiale.
Fino qui tutto bene. Senza nulla da obiettare, un'apertura al commercio globale potrebbe senza dubbio condurre le nostre piccole imprese ad un successo, letteralmente, mondiale.
Come tutte le medicine però, l'internazionalizzazione ha delle controindicazioni. O meglio, degli effetti indesiderati se assunta in dosi errate e senza il controllo del medico.
Un'errato approccio all'estero, infatti, potrebbe avere un rapporto costi/benefici negativo. Detto in modo più famigliare, potrebbe essere un fiasco totale.
Questo a causa, prima di tutto, della scarsa conoscenza dello strumento. Non si può pensare di trarre dei vantaggi con degli interventi spot e una politica senza fondamento. Serve una vera e propria cultura dell'internazionalizzazione, un piano d'azione prestabilito e adattato ai punti di forza dell'azienda che vuole promuoversi. Cioè serve capire con chi si sta parlando (e quindi capire che non tutti hanno lo stesso modo di pensare del nostro vicino di casa), conoscere i rischi, finanziari e non che si possono presentare sul mercato estero e tenere gli occhi puntati sull'obiettivo che si vuole raggiungere possono evitare che il salvagente si buchi e ci lasci colare a picco.
Tutte le imprese possono e devono addestrarsi all'uso di questo nuovo strumento, perché, indipendentemente dalla loro grandezza, il mercato estero offre un oceano di opportunità, che vanno sapute cogliere e sfruttate. Ancora una volta si parla di formazione, di conoscenza delle regole del gioco prima di iniziare la partita. Basta poco, un pizzico di buonsenso e un aiuto qualificato. CN Arredamento Design sta iniziando il suo allenamento: piccoli passi, come l'inaugurazione del sito in inglese e la partecipazione a fiere internazionali, che segnano l'inizio di un nuovo way of thinking!
Ne convengo, al giorno d'oggi la rete offre possibilità che devono essere colte. È bello vedere che le realtà italiane sappiano mettersi in gioco comprendendo le nuove sfide del mercato globale. Sono sicuro che la qualità dei "nostri" (in questo caso vostri) prodotti, potrà conquistare una sua porzione di mercato.
RispondiEliminaUn caro saluto,
Corrado