martedì 26 marzo 2013

Il LIBERTY

1902, Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa, Torino.
" Vorremmo che questa mostra organica di arredi non avesse soltanto di mira un aristocratico carattere di eleganza e di bellezza d'arte, ma anche e soprattutto un carattere pratico ed industriale. Vorremmo, in una parola, che artisti e fabbricanti non tendessero tanto alla creazione di pregevoli oggetti di lusso, quanto allo studio di tipi di decorazione completa, adatti a tutte le case e a tutte le borse e massime alle più umili, in modo da promuovere un reale, efficace e completo rinnovamento dell'ambiente".

Tavolino da tè in mogano e cristallo - E. Basile

Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, il legame tra Arte ed Industria va via via affermandosi, trovando primo effettivo riconoscimento nell'Art Nouveau, nella Secessione, nello Jugendstil e nel Floreale. Tutti nomi della stessa tendenza che, pur affermandosi alla fine del XIX secolo, può essere considerata, sia per lo stile, che per il carattere industriale, la prima tendenza del XX secolo.

Il manifesto artistico è, per la prima volta, sostenuto da un nutrito gruppo di imprenditori ed artigiani, industriali, architetti ed abanisti che si impegnavano attivamente nella produzione, già in crescita da metà dell'Ottocento.
Se Ernesto Basile è forse il maggior esponende del Liberty, Vittorio Ducrot è il nome più rappresentativo nel settore arredo. Il loro binomio, sfociato nella collaborazione per la ditta Golia, rappresenta un modello modernissimo di organizzazione: non solo produzione di mobili, ma anche arredamento "contract", per alberghi e navi, il tutto sostenuto da una nutrita rete di distribuzione nei negozi.
Insieme a loro, un grande riconoscimento è stato ottenuto anche da Antonio Ugo.

Sedia - Bugatti

Le arti applicate del primo '900 sono dominate dalla categoria dei mobilieri; otre al binomio Basile-Ducrot ricordiamo l'architetto Moretti e il mobiliere Ceruti, attivo a Milano, dove nel 1906 si svolse un'altra internazionale.
La produzione non era riservata ad un élite, ma questo è un discorso che vale più per i complementi di arredo. I mobili erano infatti soggetti ad una lavorazione artigiana molto particolare, che richiedeva modelli e disegni in scala grande al vero e che si "inventava" ogni volta per rispondere alle nuove esigenze di materiali e di forme. Se la sedia Thonet nasceva da sagome meccanicamente incollate, i mobili di Art Nouveau venivano costruiti di volta in volta, allo scopo di vitalizzare "ad arte" ogni oggetto di vita quotidiana.

Etagère - Ducrot
Quali sono le caratteristiche dello stile? Beh, è uno dei più conosciuti ed imitati e il suo nome "Floreale" esprime chiaramente il riferimento ad elementi naturali. Bisogna però sottolineare che lo stile liberty non "imita" la natura, ma "gli organici processi che ne determinano le forme", come dice De Fusco. La LINEA è il carattere fondamentale, la linea sinuosa che si moltiplica e si avvolge su se stessa, si contrasta e viene traslata. L'elemento floreale viene poi declinato di regione in regione, e per motivi di produzione seriale, si regolarizza in modo geometrico.

L'influenza del liberty è ancora oggi, in Italia, forte: l'eredità è una visione di artidesign, ossia quella disciplina che mescola artigianato e design. Succede così anche qui in CN, dove si mescola la presenza di importanti architetti e designer con quella di artigiani con un'esperienza grandissima nel campo delle lavorazioni del legno.

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