mercoledì 13 novembre 2013

Diamo tempo al tempo (2)

Bentornati a tutti!
Come promesso, oggi approfondiremo il discorso del time management, ovvero tutte quelle abilità. tecniche e mezzi che sono utilizzati per pianificare e esercitare un controllo accurato del tempo, in modo da incrementare efficienza, eficacia e produttività.
Vedremo insieme i metodi più "famosi": ognuno poi può creare il suo metodo personalizzato, scegliendo i modi che più si adattano alla propria persona e alla prorpia atività.

Il concetto che sta alla base di ogni modello di gestione del tempo, è quello della "LISTA dei COMPITI". Ordinare le cose da fare sta alla base per qualsiasi scelta strategica si intenda fare.

Gantt diagram
Eisenhower diagram
Uno degli stumenti più utilizzati è senza dubbio il DIAGRAMMA DI GANTT: un diagramma a due assi che mette in relazione il tempo (in orizzontale) e le fasi del progetto (in verticale). Questo stumento permette di costruire graficamente il processo di lavoro, cioè di ordinare la lista in base al tempo che occorre per ciascuna azione. Inoltre è uno strumento che permette la gestione di più persone, attraverso la creazione di time boxes e l'assegnazione dei diversi compiti da svolgersi in ordine temporale. 

Sempre parlando di diagrammi, possiamo dare un occhio a quello di EISENHOWER, che suddivide i compiti (più o meno come l'ABC analisi) a seconda della loro importanze e urgenza. Le attività vengono suddivise nei vari riquadre e quindi vengono intraprese le azioni per risolverle. Questo metodo prende il nome del presidente statunitense che lo usava, quindi se ha funzionato per lui..!

Un metodo più recente, ma già con marchio registrato, è il GTD (Get Things Done), titolo del libro di D. Allen pubblicato nel 2001. Alla base di questo metodo sta il liberarsi dall'impegno di ricordare tutte le cose da fare: viene fatto un grande affidamento a tutti i tipi di memoria esterna, dall'agenda di carta al calendario condiviso online. Ha diverse particolarità, di cui qui vi segnalo, in particolare, quella che Allen chiama la "la regola dei 2 minuti": se un'attività richiede meno di bue minuti di tempo per essere svolta, allora deve essere fatta immediatamente. Altro aspetto importante di questo metodo, è la NON-DIVISIONE tra vita privata e lavoro. .

La "regola dei 2 minuti", sembra richiamare un po' quella del 80-20 del metodo di PARETO. La regola 80-20, infatti, sostiene che l'80% dei compiti possa essere svlto nel 20% del tempo, mentre il restante 20% delle attività occupi l'80% del tempo. Vi ritrovate?

Un ultimo modo per organizzare la propria lista, è quello proposto dal metodo POSEC (Prioritize by Organizing Streamlining, Economizing e Contributing). Questo metodo organizza le attività secondo un modello comparabile a quello della piramide dei bisogni di Maslow: alla base ci sono quindi le cose da fare per avere successo (Famiglia e Finanze), poi quelle che non sono così piacevoli, ma vanno fatte (Lavoro), alla fine rimangono da economizzare le cose che ci piacciono fare ma che non sono così urgenti (Passatempi) e un'azione di solidarietà corona il tutto, permettendo la realizzazione dell'individuo. 

Ora che abbiamo messo ordine tra le cose da fare.. non resta che farle!
Mi raccomando, ricordatevi che le PAUSE sono essenziali, per mantenere fresca la mente.
Avete mai provato il metodo POMODORO? Questa è l'ultima chicca di oggi: un metodo per organizzare il tempo che si fonda sulla divisione del lavoro in intervalli di 25 minuti, separati da piccole pause (3-5 minuti), dette appunto "pomodori". Ogni quattro pomodori, poi, c'è una pausa un po' più lunga (15-30 minuti). Ogni compito finito poi, sarà da eliminare dalla lista.
I compiti sono organizzati secondo una lista "Da fare OGGI" e vengono spuntati di volta in volta aumentando il senso di realizzazione e spingendo al miglioramento. 
Buoni pomodori a tutti!



mercoledì 30 ottobre 2013

Diamo tempo al tempo (degli imprenditori)!

Il tempo è denaro, si dice.

Bene, è giunto il momento di sfatare questo mito.

Tempo e denaro sono RISORSE completamente diverse, assimilabili solo in fatto di importanza. Ma se, da una parte, di denaro è sempre possibile averne di più (con un po' di fortuna, tanto impegno e tanto TEMPO!), il tempo è la risorsa più limitata e quindi PREZIOSA di cui possiamo disporre.
Lo sanno specialmente bene i nostri imprenditori, che devono saper gestire non solo il loro tempo, ma anche quello di tutti coloro che sottostanno alle loro direttive.
La gestione di questa risorsa passa principalmente dalla definizione di IMPORTANZA e URGENZA della questioni da valutare. Queste variabili sono infatti alla base di tutte le tecniche di time management.

La domanda che vogliamo farci, però, non è: e che cosa sono queste tecniche?? O almeno, non ce la faremo ora.
Per una volta facciamo una "lezione al contrario": tralasciamo la parte di teoria e di tecniche di time management (approfondiremo con i sig.ri Gantt e Einshower la prossima volta) e vediamo cosa succede sulle scrivanie fuori dall'Italia. Che approccio hanno i grandi manager a una questione così spinosa?

Molte volte accade che il lavoro entri così a fondo nella vita di questi signori che tutto quello che fanno (vacanze, weekend, serate) ne è affetto. Il rischio è di "esaurirsi" e divenire "workhaolic", cioè dipendenti dal lavoro, nel peggiori dei casi.
Per evitare sistuazioni del genere, o semplicemente per vivere serenamente il weekend con i propri figli e moglie, marito, compagnia, amanti, occorre organizzare il proprio lavoro, ma soprattutto il proprio STAFF in maniera intelligente. Cosa fare quindi del proprio tempo?

Innanzitutto lavorare sulle idee e sulla programmazione del lavoro: una buona idea e una bella strategia sono
un metodo sicuro per agire in modo veloce e senza perdere tempo.
Un buon leader deve avere la capacità di comunicare queste idee al suo staff e deve assicurarsi che esse siano capite e attuate.
L'imprenditore deve quindi scegliere bene il suo staff: gran parte del tempo è dedicato ad assunzioni, licenziamenti o anche solo semplici incontri. In tutte queste occasioni l'importante è avere bene in mente dove si vuole arrivare e come e essere capaci di ascoltare le persone che ci stanno di fronte. Proprio da loro potrebbero inaftti nascere delle nuove idee, che alimenteranno un nuovo ciclo di innovazioni.
Queste riunioni possonono rivelarsi, al contrario di quanto sopra, dei buchi neri del tempo: troppo persone, persone sbagliati o orari sbagliati riescono a trasformare una riunione, indetta per trovare una soluzione, in una neverending story del problema da affrontare.,

E voi riuscite a organizzare bene il vostro tempo?

martedì 15 ottobre 2013

Lo stile degli ANNI 50

F. Albini - Luisa
Nel 1952, il "Manifesto per il disegno industriale", pubblicato sulla rivista Domus, recita:
«per il gusto, per l’estetica della produzione (…) soprattutto per la nostra Italia (…) la cui vocazione è sempre stata (e meravigliosamente sempre sarà, per grazie divina) quella di «creare il bello».
Nasce così l'ITALIAN STYLE nel campo del design.

Dopo la seconda guerra mondiale, la ricostruzione opera principlamente su due fronti: quello edile e quello dell'arredamento.
C'è quindi un'atmosfera di frenetica attività, con molti prototipi e tanti prodotti, che, sviluppandosi in questi anni, rimarranno però sul mercato molto più a lungo.

M. Zanuso - Lady
Gli anni '50, per la storia del design italiano, non si caratterizzano per una tendenza dominante, bensì possiamo ritrovarci l'azione di numerose altre tendenze precedenti e un sommario di quelle successive. Neostorico, neoliberty, hightech, razionalismo, arte povera, minimalismo e pop design trovano qui le loro radici più profonde.

Rimane la dicotomia del design italiano che ha caratterizzato il periodo precedente, anteponendo l'"orgoglio della modestia" al "lusso necessario". Se quelli che possono essere chiamati "mobili ricchi", riconducibili alla seconda categoria, vedono più il loro sviluppo dagli anni '60, l'arredamento più "povero" vede in questo decennio la realizzazione di importanti esempi. Uno per tutti: la Superleggera di Giò Ponti, disegnata nel 1955. In questo periodo sono attivi designer i cui prodotti sono presenti ancora oggi sul mercato, come Dominioni, Albini, Zanuso, Borsani, Gardella...
G. Ponti - Superleggera
Gli anni di frenetica attività creativa sono affiancati dalla creazione di istituzioni di grande importanza co l'ADI (Associazione per il Disegno Industriale) e il premio Compasso d'Oro.

Cosa ci lasciano gli anni '50?
Un'eredità infinita di modelli e di idee che, come già scritto sopra, daranno vita a molte delle tendenze degli anni successivi. Ci lasciano il gusto industriale della realizzazione di qualità, che potete sempre trovare qui da noi, in CN Arredamento Design!

mercoledì 2 ottobre 2013

MADE 2013: ripartire dal costruire


Apre oggi le sue porte la sesta edizione del Salone che ogni anno porta a Milano le più recenti innovazioni in fatto si architettura, design ed edilizia. Si presenta in una veste rinnovata, con sei saloni verticali, specializzato ognuno in un tema particolare. Non solo specializzazione, ma anche internazionalizzazione e biennalità, sono le grandi novità portate con l'edizione 2013.

I temi cardini di questa edizione saranno la riqualificazione urbana, il risparmio energetico, la prevenzione antisismica, il rilancio del mondo della progettazione, la tutela e la manutenzione del territorio, che si svilupperanno non solo in aree espositive, ma anche in incontri, possibilità di confronto e iniziative collaterali.

Uno dei punti di riferimento sarà lo Smart Village 2013, costruito in collaborazione con Edilportale, che presenterà ai visitatori lo stato dell'arte in materia di architettura sostenibile ed efficienza energetica.




Qui in CN siamo sempre stati convinti che l'innovazione e il rinnovo dei sistemi nel costante rispetto dell'ambiente e dell'uomo siano le chiavi per uscire dalla crisi; questo evento lo conferma, presentando una grande varietà di innovazioni utili e di basso impatto.
Costruire, imparare a costruire in un modo rispettoso e intelligente, per noi stessi e per gli altri, è qualcosa che non crea solo qualcosa di nuovo fuori da noi stessi, ma, come diceva J. Rohn: "Qualunque buona cosa che noi costruiamo, alla fine è lei che costruisce noi.".

 "Whatever good things we build, it ends up building us."






martedì 17 settembre 2013

IL FUTURO DEL RETAIL: ARREDARE CON LE NUOVE TECNOLOGIE

Il concetto di arredamento nell’ambito commerciale, in particolare dello Store Design, comincia a mostrare segni d’importanti cambiamenti associati all’integrazione di nuove tecnologie, che fanno dello shopping una esperienza divertente e coinvolgente. Questo richiede un approccio innovativo ed integrato, che permetta sfruttare i punti forti di questi due aspetti, sia da parte di chi arreda, sia di chi sviluppa le tecnologie.

Con l’arrivo e l’incorporazione di queste innovazioni tecnologiche, i professionisti di arredamento sono sfidati a ridimensionare e riprogettare gli spazzi commerciali tradizionali e creare nuovi supporti, in modo da conseguire una soluzione armonica e funzionale.


Da Cisco Systems a Phillips Research Lab, in collaborazione con Microsoft Kinetic, si sta creando una nuova forma di fare shopping, che si evolve sempre più velocemente, integrando le nuove tecnologie in un mercato molto competitivo come quello del Visual Merchandising.
 Alcune aziende di retail, attraverso diversi progetti, da qualche anno stanno provando piattaforme innovative che possono cambiare in modo radicale il mondo dello shopping. Vetrine interattive, Magic Mirrors, on-line live posting direttamente dagli stores e proiezioni olografiche, sono l’ultimo confine di fusione tra la tecnologia e il complesso mondo del retail e della moda. 
L’idea quindi, dell’impostazione di uno store altamente tecnologico nasce, pressoché in modo automatico con l’intenzione di rendere lo shopping un’esperienza divertente e intuitiva.
 
Un primo esempio sono le vetrine interattive, che possono essere di due tipi: il primo, semplice come il funzionamento di una smart TV e divertente come giocare a scoprire l’immagine nascosta dietro un velo di fumo nero, permette ai passanti, grazie alla tecnologia Kinetic, di interagire con la vetrina stessa, divertirsi con diverse proiezioni ed entrare nel mood di stagione prima ancora di entrare nello store.  Aziende come Pull&Bear, Diesel, Chanel o Repetto hanno già cominciato a fare uso di questa strategia.
Il secondo tipo di vetrina interattiva è quella che sta sviluppando Phillips Research Lab, che sfrutta gli impulsi dei consumatori a segnalare tutti quei articoli che interessano di più e fa comparire sul vetro le foto e dettagli degli articoli segnalati. Inoltre, nel caso in cui la boutique fosse chiusa, il cliente ha la possibilità di vedere tutta la gamma di prodotti offerta dallo store, usando la vetrina come un semplice schermo touchscreen, e siccome tutti questi contenuti sono trasparenti, non inferiscono la visuale nel contenuto all’interno della vetrina.

Possiamo poi parlare dei Magic Mirror: è una tecnologia che è in sviluppo già da circa 5 anni, ma soltanto in questi ultimi anni si sta iniziando ad inserire come strumento di uso definitivo all’interno degli store. Questi,  possono essere incastrati su un mobile di design e permetteranno al cliente di fotografarsi direttamente all’interno del negozio indossando i capi che sta provando, pubblicare la foto in tempo reale sui portali di social network in modo tale da avere un feedback diretto e veloce da parte di amici e conoscenti. Come esempio dell’uso di questa strategia di marketing, possiamo nominare DieselUn’altra utilità di questi specchi magici, è quella della possibilità di provarsi i diversi capi scelti senza necessariamente togliersi i propri vestiti. Grazie ad una telecamera, lo specchio realizza un body scan che, calcolando le misure del proprio corpo, permette anche di seguire i movimenti, per capire la fluidità di ciò che si stà indossando.

Parlando di elementi decorativi, imaginiamo di camminare su un tappeto di foglie, che si fanno da parte mentre caminiamo, oppure lasciare una scia di luce come nel film “Avatar”… grazie  ai pavimenti interattivi, questo è possibile. Essi non sono altro che la proiezione di un’immagine su una qualunque superfice attraverso uno o più proiettori, mentre i movimenti vengono registrati da raggi infrarossi e riprodotti in tempo reale.

Infine ci sono le proiezioni olografiche: un totale effetto tridimensionale per attirare l’attenzione dei clienti sui prodotti in vendita.

In questo contesto l’arredamento, nell’integrare aspetti di alta tecnologia, invita ad accedere, curiosare, giocare, provare, acquistare, si mette alla prova e cerca nuove soluzioni per restare al passo con le nuove tecnologie. Tutte queste innovazioni messe insieme  porterebbero il mondo del retail  un passo avanti e farebbero sì che l’esperienza dello shopping sia molto più divertente, facile  e dinamica, rispondendo alle nuove e sempre più alte esigenze del cliente.

Per questo articolo ringraziamo RODRIGO CARDOZO, che ha collaborato con CN per portarci queste bellissime novità!


English Version:

THE FUTURE OF RETAIL: FURNISHING WITH NEW TECHNOLOGIES

The concept of commercial furnishing, specially the Store Design, is showing signs of major changes mainly associated with the integration of new technologies, able to transform shopping in a funnier and more engaging experience.
Consequently, an innovative and integrated approach is required among retailers, technology developers and furniture suppliers, in order to build up new proposals and maximize their own strengths.

Furthermore, the surge of such innovations will pose a special challenge on interior décor professionals, who will be required to re-think and maybe downsize the traditional commercial/retailer spaces, creating new supports for a harmonic and functional solution.


Up to date, a new way of shopping is emerging led mainly by companies like Cisco Systems, Phillips Research Lab and Microsoft Kinetic. Integrating new technologies to retailing design is evolving as fast as technological solutions do, trying to be successful in a very competitive market like the one of Visual Merchandising.
 During the last few years, several retail companies have been trying some innovative platforms which may radically change the shopping world. Interactive shop windows, Magic Mirrors, on-line live posting directly from stores and holographic projections, are the leading edge trend, integrating design and technology into the complex world of retail and fashion.
 The idea then, of setting up a high-tech store comes out spontaneously, with the intention of making shopping a funnier and more intuitive experience.

Let’s take, for instance, the interactive shop windows and try to find out why well known brands such as Pull&Bear, Diesel, Chanel o Repetto have already begun to use it as part of their sale strategy.
There are at least two types of interactive shop windows. The first one works like a smart TV and it can be fun like playing to discover the picture hidden behind a veil of black smoke; by using the Kinetic technology the customer is not a window passive observer anymore, but an actor able to interact with the shop window itself, have fun with different projections and get into the mood of the new season even before entering the store. And for sure, a tickled customer will come in and see what might be found inside the store.
The second type of interactive shop window is the one being developed by  Phillips Research Lab , which takes advantage of consumers’ preferences in order to detect what kind of goods they may be interested in and, afterwards, to show such items on the glass. Additionally, even if the shop is closed, the customer has the option to see the full range of products offered by the store, using the window as a simple touchscreen display. It must be noticed that, since the contents in the interactive shop window are transparent, they do not interfere with the visual general arrangement of the whole window.  
Another technological innovation in this area is the “Magic Mirror”, which has already been used by Diesel as part of their marketing strategy. This is a technology that has been developed during the last 5 years, but that has been quite recently included as a permanent tool within stores. These mirrors, usually  placed in a piece of design furniture, allow customers to photograph themselves just inside the store, wearing the clothes they are trying on, publishing such  pictures on their preferred social network portal in a real time basis  and obtain  a direct and quick feedback from friends and acquaintances.  Furthermore, this technology offers customers the possibility to try on the clothes they have chosen in a rapid and comfortable way, without taking off what their actual wearing. In fact, thanks to a camera, Magic Mirror is able to scan the customers’ body and calculate its measures in such a precise way as to enable them to understand even the movement fluidity of the items they would like to buy.

Simpler but yet not enough exploited as store decorative elements are interactive floors or walls. They may, for instance, allow customers to walk through a carpet of leaves that step aside while they walk, or create a trail of light as in the film "Avatar"…. The technology behind these potential store decorative concept, involves the projection of an image on any chosen surface through one or more projectors, while customers’ movements are recorded by infrared rays and played back in real time.

Finally there are the holographic projections: a totally tridimensional effect able to attract the interest of customers encouraging them to see, touch and try new products.

In this context, furnishing, along with integrated high-tech elements, must think about inviting customers to come in, look around, play, try, buy, and challenge those who are looking for new solutions in order to keep pace with innovations. Altogether, such new approaches may lead the world of retail a step forward, transforming shopping in a funnier, easier and more dynamic experience, in response to the new and always increasingly high demands of the customers.

For this article we have to give a lot of thanks to RODRIGO CARDOZO, who has collaborating with CN to make us discover these beautiful new things!

domenica 8 settembre 2013

CN WANTS YOU!

CN è alla ricerca di un nuovo COMMERCIALE SENIOR, da unire alla sua squadra.
Ecco qui la descrizione della posizione:

La figura farà riferimento al direttore commerciale, nella predisposizione e gestione del budget delle vendite, in accordo con la direzione generale, e customer care. Si occuperà di sviluppare, supportare le vendite e coordinare i progetti e le richieste dei clienti. Lavorerà a stretto contatto con l’ufficio marketing per l’analisi di mercato, la selezione della clientela potenziale di riferimento in mercati nazionali ed internazionali (Europa) e il monitoraggio dello scenario di mercato. Si occuperò della conduzione autonoma delle trattative e dello sviluppo nuovi contatti. Il candidato dovrà essere disponibile trasferte nazionali ed internazionali

REQUISITI ESSENZIALI
30-50 anni di età
Diploma o laurea in discipline afferenti al mondo della produzione del legno o del design
Conoscenza base del disegno tecnico
Buona conoscenza del pacchetto office e ricerca internet
Esperienza, di almeno 5 anni, in studi di architettura, negozi di arredamento o general contractor
Ottima conoscenza della lingua inglese, titolo preferenziale la conoscenza di una seconda lingua.

Per candidarsi è sufficiente inviare il proprio CV via mail a commerciale@cnarredamento.it.
Vi aspettiamo!




CN is searching a new SENIOR SALESMAN, to complete our team.
Here you can find the job description:

He/she must refer to the sales manager. He/she has to be able to set up and manage the sales budget and reporting, according to the guidelines given by the management, and deal with customer care. He/she will develop selling assistance and take care of customer projects. He/she will work together with the marketing office to analyze markets and search for potential customers in national and international (Europe) markets. He/she will deal directly with customers  and develop new contacts. Candidates must be ready for national and international trips.

ESSENTIAL REQUIREMENTS:
Age: 30-50
High school diploma in wood processing or degree in design/technical fields
Basic knowledge of technical drawings
Good knowledge of Office and internet searching
At least 5 years-experience in architectural offices, furniture shops or general contractors
Excellent knowledge of English, preferential for second foreign language.

To apply, please send your CV at commerciale@cnarredamento.it.
We are waiting for you! 






mercoledì 4 settembre 2013

Al SALOON con ANTONIO!

Bentornati sul nostro blog, CN riparte alla grande con la sua rubrica I SALOON di CN!
Come sono andate le vostre vacanze? Qui sembra che qualcuno si sia divertito in Costa Azzurra, anche se in realtà avrebbe preferito la montagna... Ecco a voi Antonio Ciceri!

Ciao Antonio, presentati ai nostri lettori!
Ciao, sono Antonio, lavoro in CN da circa due anni al controllo numerico. Prima di arrivare qui ero impiegato tecnico e seguivo la programmazione della produzione, ma avevo già esperienza nella programmazione delle macchine. Sono cambiate un po' di cose nel mio lavoro, diciamo che ora sono fisso alla macchina, mentre prima seguivo anche altri tipi di lavorazioni.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Mi piace quando ci sono cose nuove, per le quali bisogna trovare nuovi modi li lavorazione.

E' difficile imparare il tuo mestiere?
Eh difficile... Non so, dopo tanti anni di esperienza si può dire di no, magari per qualcuno alle prime armi è diverso. E' comunque un lavoro interessante, per un ragazzo che si appassiona di questi sitemi.

Come funziona il ciclo di lavoro?
In base al disegno che arriva dall'ufficio tecnico io elaboro i programmi e la macchina esegue le lavorazioni. A volte ci sono delle lavorazioni ripetitive, per esempio delle reti, per cui ci sono già i programmi in macchina e mi basta solo richiamarli ed eseguirli. Dipende molto dal tipo di lavoro che ci viene dato.

Su che centro lavori? E che differenze ci sono tra i due macchinari presenti in CN?
Io lavoro sul centro della Felder. Diciamo che l'altra macchina, la Morbidelli, è completa di 5 assi, mentre su questa, tramite un aggregato, si potrebbe arrivare ai 5 assi. Attualmente lavoro con 4 assi. La differenza che trovo notevole, è che sull'altra macchina c'è un posizionamento dei piani di lavoro automatico, per cui diciamo che la lavorazione è molto più veloce. Specialmente quando si devono eseguire pannelli in numero limitato, 3-4 pannelli, il piazzamento delle ventose e del piano di lavoro è automatico ed è molto più veloce.
Le macchine sono entrambe valide e qualunque tipo di lavorazione, magari con dei programmi aggiornati, è fattibile qui in CN.


Come e quanto sono cambiati i programmi di gestione della macchina?
Per l'esperienza che ho, diciamo che da una decina d'anni a questa parte non ho trovato grandi cambiamenti. Ricordo invece che già una ventina di anni fa, le prime macchine che uscivano a controllo numerico erano molto più lente e i programmi da elaborare erano molto più complessi. Ora si riescono a fare anche lavorazioni più complesse.

Quali sono le lavorazioni più difficili da realizzare?
Mi è capitato di lavorare, con la macchina a 5 assi, sui curvati. Cassetti curvi, spalle curve.. quindi un po' tutte le lavorazioni che si eseguivano su queste superfici curvate: fresate, fori inclinati, tagli inclinati e così via. Poi il problema era anche creare le controdime per poter bloccare questi pezzi.

Ora basta lavoro, raccontaci un poì della tua vita!
Quando non sono al lavoro sono a casa con la mia famiglia. Ho tre figlie e sono già nonno! Seguo i lavori di casa, il giardino e ho l'hobby della bici su strada, sono uno di quelli che rompe le scatole agli automobilisti!

Grazie mille Antonio!

giovedì 8 agosto 2013

CNC: la rivoluzione dei centri di lavoro (the revolution of the numerical control)

Eccoci qui, oggi riprendiamo la rubrica "tecnica" di CN Arredamento e, come promesso, parleremo dei macchinari a controllo numerico.
Cosa sono, come funzionano e cosa ci permettono di fare? Perché sono così importanti per le azienda manifatturiere?

Innanzitutti un po' di storia: l'innovazione ebbe inizio negli anni 50, quando furono costruite le prime macchine a controllo numerico, che funzionavano grazie a delle schede perforate. I produttori erano ancora scettici e non esisteva un linguaggio universale di programmazione, ma lo sviluppo che queste macchine ebbero nei successivi 10 anni portarono ad una serie di innovazioni sempre più sorprendenti, che contribuirono al loro successo, come ad esempio la nascita e la standardizzazione del G-code e l'utilizzo di strumenti CAD.
I macchinari CN però devono essere continuamente controllati da un essere umano, non sono ancora dei veri e propri robot. Il passo successivo, che li trasforma a macchine capaci di adattarsi all'ambiente esterno ed organizzarsi il lavoro in maniera autonoma, è quello dell'introduzione di un computer (la prima C di CNC!). Da semplici macchinari i centri si evolsero a veri e propri robot, ossia passarono dal continuo controllo dell'uomo al continuo controllo del computer.


Ogni lavorazione che il controllo numerico fa, parte da un software di disegno, i cosiddetti CAD (Computer Aided Drafting) che permettono all'operatore di produrre un modello informatico del pezzo da realizzare: un sistema CAD permette al progettista di realizzare i disegni tecnici utili per la seconda parte software della lavorazione, ossia l'eleborazione del prodotto da parte del computer del macchinario che, se da una parte rileva gli imput dell'operatore e del programma, dall'altra parte stabilisce la posizione dell'utensile e governa gli assi sui quali si muove. Già, gli assi. Cosa sono e perché sono così importanti? Gli assi sono fondamentalmente i riferimenti che la macchina ha per fare quello che deve fare. Un po' il Google maps di turno. Tramite un encoder, infatti, la macchina misura il movimento delle teste mobili (quelle che stanno eseguendo il lavoro) e sposta gli utensili sugli assi (da 2 a 24 a seconda del tipo di lavorazione) secondo il progetto inserito dall'operatore (o comunicato dal software), per realizzare le forme volute. Il computer può fermare l'utensile in una qualsiasi posizione definita da questi assi e iniziare la lavorazione, che può muoversi in orizzontale, verticale, obliquo e in profondità.

Ecco, questa è la grande innovazione portata dalle macchine CNC: delle lavorazioni che era possibile realizzare solo grazie alla mano dell'uomo sono state "informatizzate" e ora possono essere svolte in maniera più veloce, precisa e sicura dalle macchine. Incisioni, sculture, lavorazioni a volte anche impossibili da realizzare a mano vengono eseguite in pochi minuti da queste macchine.

In CN Arredamento disponiamo di due macchinari a controllo numerico (che potete vedere qui), che ci permettono di dare ai nostri clienti prodotti sempre migliori e realizzati con le tecnologie più avanzate.
Il futuro è già qui!

Avete già letto l'intervista all'operatore del CNC in CN Arredamento? Che aspettate, la trovate qui!




Here we are, today we'll talk about some technical stuff. As promised in this article, today the protagonists will be CNC machines. What are they? How do they work? Why are these machines so important for wood manufacturing companies?

First of all, we shall start with a little history: the first numerical control machines were built in the 50', modifying previous tools, adding a motors and a punch cards system. Producers were skeptical and there was no universal programming language, but in the following ten years there was a series of important innovations that, with surprising features, contributed to their success; for example, the birth and the standardization of G-code and the use of  CAD tools.
This kind of CN machines must be continuously controlled by a operator, because they are not real robots. The following step, that really transforms these tools into machines that are able to adapt to the external environment and organize their own work, is the introduction of a computer system (that is the first C in the word CNC!). Now, CNC machines are really robots! They passed from the human direct control to the continuous computer control.

Each type of processing, done by the numerical control, starts from a graphic design software, often called CAD (Computer Aided Drafting), that allows people to generate a computer model of what the machines has o realize. A CAD systems helps designer realizing technical drawings that are used in the second software processing, that means in the elaborations of these data by the computer that governs the machine. This systems takes the operator and system inputs and transforms they into movement. This motion is ruled by axes, on which the instrument moves. Axes are the fundamental references for the machine to understand what it must do and where. Using an encoder, the machine measures the movement of the moving head (the instruments that are doing the work) and moves the tools following the axes (tey ca be from 2 to 24, according to several types of processing), following the projects given by the operator or communicated by the software. The computer can stop the tool in every position, defined on these axes to complete the work.

These great innovation makes CNC machines so important: processing that before could be done only by humans are now achievable by machine in a  faster, more precise and secure way. Engravings, sculptures, works that sometimes are impossible even done by hand, can be realized in few moments by this kind of machines.

Here in CN Arredamento we have two different numerical control machines (you can see them here), that allows us to give our client always better products, realized using the best technologies.
The future is here!

Have you already read the interview to the CNC operator in CN Arredamento? What are you waiting for? You can find it here!

martedì 30 luglio 2013

The future is here

Estate, tempo di viaggi e di nuove scoperte!
Ma prima di andare lontano, sappiamo già tutto di quello che ci sta vicino? Com'è fatta la sedia sulla quale siete seduti, chi si è inventato il mouse che tenete in mano, come è stata realizzata la biro che avete sulla scrivania? Insomma, da dove arrivano i prodotti che usiamo tutti i giorni?

Una bella opportunità per saperne di più (e magarai farsi un viaggetto) è la nuova mostra, allestita dal 24 di questo mese (è fresca fresca quindi!), al Design Museum di Londra: "The future is here".
"The future is here" si propone di spiegare come la "nuova rivoluzione tecnologica" del DIGITALE ha cambiato il modo di creare dei prodotti. Stiamo assistendo infatti, già da qualche anno, ad un cambiamento radicale del modo in cui si disegnano e si producono gli oggetti di ogni giorno. Questo cambiamento all'origine delle cose, ovviamente, sta avendo importante effetti anche sul rapporto tra i soggetti coinvolti (designer, produttori e consumatori) e sul mercato dei questi oggetti.

Cosa sta succedendo? La rivoluzione sta avvenendo su diversi piani.


Prima di tutto nella fase di IDEAZIONE: le nuove tecnologie 3D permettono di vedere delle cose che mai prima erano state possibili: basti pensare al rendering, ossia alla resa grafica di un ambiente piuttosto che di un prodotto. Questa capacità di "prevedere il futuro" permette al consumatore stesso di interagire nel processo di produzione e di dire la sua sul prodotto che poi è indirizzato proprio a lui. Spesso le nuove tecnologie sono associate ad un concetto di "democratizzazione" dell'informazione e di primo impatto sembrerebbe prorio così, se non che questa estrema liberalizzazione dei contenuti produce anche nuove forme di controllo e di "protezionismo" delle idee, software di proprietà e nuovi metodo di copyright che, al contrario di quello detto prima, rinforzano una relazione di vecchio tipo tra designer e consumatori. Ma non è sempre un ritorno al passato: anche in questo campo le tecnologie permettono la creazione di strumeni come le licenzeCreative Common, un ottimo esempio di come i nuovi strumenti creati per proteggere (giustamente!) le idee, possano essere flessibili e adatti al nuovo ambiente che si sta creando.

Si passa infatti da "All righ reserved" a "Some right reserved", in modo che le idee di tutti possano essere fonte di innovazione, anche attraverso piattaforme condivise di croudsourcing, dove l'apporto della comunità permette di ricavare soluzioni innovative. WikiHouse è un'altro esempio.


La seconda rivoluzione sta avvenendo a livello di PRODUZIONE: le nuove tecnologie sono la chiave per la semplificazione e il miglioramento del processo di produzione: in questo caso, la rivoluzione più grossa nel nostro settore, è stato l'avvento dei macchinari CNC (Computer Numerical Control - Controllo Numerico Continuo) che hanno facilitato e velocizzato la realizzazione di prodotti complessi e hanno permesso di raggiungere gradi di precisione sempre maggiori . Analizzeremo nel prossimo articolo il loro funzionamento, stay tuned!
In un'epoca dove la globalizzazione spinge la produzione in paesi dove il costo del lavoro è più basso, la ricerca tecnologica è alla base di una produzione di alta qualità e valore.
Oltre alle tecnologie CNC, una pratica sempre più diffusa è quella della stampa 3D, un sistema di produzione additivo che permette la realizzazione tridimensionale di un oggetto realizzato da un apposito software di modellazione.
Il digitale non solo permette di realizzare nuove forme, più ardite e più vicine ai nostri desideri, ma permette di modificare anche i materiali, creandone di nuovi, sempre più adatti alle esigenze del consumatore. Non si dovrà più adattare il progetto al materiale, ma ben presto si creeranno materiali adattati alle forme e alle funzioni che si vogliono ottenere.


"La disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta. " diceva Isaac Asimov. Ora tocca a noi essere onesti e dare al computer gli input giusti perché possa rispondere alle nostre aspettative. 

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Summer time, it's time for travelling and discovering something new!
Before going far far away... have you ever wonder if you know all about the objects that are near to you? How is made the chair you are sitting on, who invented the mouse you are holding, how is constructed the pencil that lies on your table?

A good opportunity to discover something more (and also make a little trip) is this new exhibition, at the Design Museum in London"The future is here".
"The future is here" wants to explain what there "new DIGITAL revolution" has changed the way we are creating products. We are attending, for some years, a radical change in the way things are designed and produced. This change at the origin of the products, obviously provides a shift in the way products are sold and consumed and in the way people involved (designers, producers and consumers) interact.

What's happening? This revolution is occurring on different levels.


First, in the IDEATION level: new 3D technologies  allows people to see things as never before. Just think to the rendering, the process of generating an image from a model: you can create 3D objects and spaces, rotate them and see any particular from any angle. This ability to "predict the future" is useful to the customer him/herself, because in this way he/her can interact directly in the production process.
Often the new technologies are associated to a "democratization" of information and, at the first sight, it seems like that. But these extreme liberalization on contents leads also to new types of control and "protectionism" of ideas, proprietorial software and new copyright models that, contrary of what said before, reinforce a "old type" relationship designer-customer. However there is not always a "back-to-the-past" solution. Technologies, indeed, help us to create new instruments, like Creative Common licenses, that protect ideas but are enough flexible to adapt to the new market. In fact, they go from "All right reserved" to "Some right reserved": in this way everybody can have access an be source of innovation, also on croudsourcing platforms, that is the way ideas, products and contents are creating soliciting contributions from a large public. WikiHouse is another example.




Secondly, the revolution in happening at a PRODUCTION level: new technologies are the key to simplify and improve the productive path. The biggest innovation in our sector is introduction and the improvement of CNC machines (Computer Numerical Control) that make the process of realizing a product much more simple and fast,  besides reaching highest grade of precision. We are going to talk about CNC machines next time, stay tuned!
Although globalisation has been responsible for driving some production towards countries with the lowest labour costs, investing in research and development is making sure that new technologies and innovations are applied to high value manufacturing industries.
Over and above CNC technologies, a practice that is more and more spread, is that of 3D printing, a production system that can realize three-dimensional objects from a modeling software.
Digital technologies not only provides the ways to realize new forms, but they also create new materials, that adapt to the purpose o the object and the environment.

"Part of the inhumanity of the computer is that, once it is competently programmed and working smoothly, it is completely honest."  said Isaac Asimov. Now it's our turn to be honest and give the computer the right input to create something that fits to our desires.