lunedì 24 dicembre 2012

venerdì 21 dicembre 2012

G.Ma.P. 1.3 ovvero: facciamoci guardare!

Ultimo appuntamento con il ciclo degli articoli sul progetto G.Ma.P.: La WEB EXPERIENCE!


Il progetto Getting a Managerial Prospective ha dato a CN Arredamento Design un impulso molto forte in fatto di crescita: non solo, come ricordato nei precedenti capitoli, si è sviluppata una employee analysis e un sistema di budgeting e costing, e non solo si stanno facendo dei passi importanti verso una crescita orientata al lungo termine, ma si sono compiute anche delle scelte importantissime in tema di COMUNICAZIONE e IMMAGINE!
Potete immaginare cosa voglia dire per un'azienda che lavora a livello europeo non avere ancora, nel 2012 un sito aggiornato, una piattaforma per comunicare e rendersi visibile con tutti gli stakeholders, sia quelli già acquisiti che quelli potenziali. Più o meno come cercare di parlare senza microfono e senza salire su una pedana durante un comizio molto agitato.
Quindi la decisione di rinnovare il vecchio sito, oramai del tutto inutile (se non nocivo) per l'azienda, è arrivata spontaneamente nel corso del progetto sviluppato in collabrazione con Cube Consulting. Per rendere questa comunicazione ancora più attiva e, aggiungerei, umana, si è pensato, grazie alla preziosa collaborazione di Michela Natale, di attivare un blog, dove CN può mostrarsi in modo dinamico per tutto quello che: un'officina di innovazione, di tendenze, di eventi non solo legata al mondo dell'arredo, ma soprattutto come realtà imprenditoriale del territorio brianzolo.

Tutti sappiamo bene quanto sia importante la comunicazione (ne abbiamo parlato pochi giorni fa qui) e oggi non facciamo altro che riproporvi lo stesso concetto, narrandovi la storia della nascita di questo blog e del sito di CN Arredamento.


BENVENUTI quindi nella nostra Homepage. Semplice, essenziale, e dalla quale si capisce già con chi si ha a che fare. CN Arredamento Design è un'azienda senza grandi orpelli, che sa fare bene i suo lavoro e di quello si occupa.
 Il sito presenta dei percorsi specializzati, per permettere ad ogni tipo di utente una navigazione mirata ed agile.
Per chi vuole conoscere la tecnica, le macchine, la produzione seriale, il bottone "Capacità produttiva" fornirà risposta a tutte le domande; chi invece sta cercando una lavorazione particolare, un fuori serie/fuori misura (a volte per i tecnici anche fuori dalla divina grazia), troverà nella sezione "Personalizzazioni" ciò di cui ha bisogno.
Il tutto è corredato da un portfolio fotografico dei lavori già eseguiti, ma non fatevi trarre in inganno!
La produzione di CN Arredamento Design non si limita agli oggetti rappresentati sul web, quella è solo la punta dell'iceberg!
L'attività di CN è spiegata nelle verie pagine, accessibili dalla barra dei menù in alto. Si delinea alla fine un quadro completo, dalla storia dell'azienda, alle sua realtà odierna, fino alla sua mission più grande: L’efficienza produttiva di una azienda, la cura per i dettagli e la capacità di personalizzazione di un artigiano.


Passiamo ora al blog: ma... dobbiamo veramente parlarne? Io lascerei a voi questa parte!
Diteci cosa ne pensate, se vi piace, se avete articoli da proporre, se invece è stato un buco nell'acqua.
Delineamo però almeno i contorni di questa operazione: il blog è nato come portale aperto sul  mondo, per essere stimolante e stimolato dalla realtà esterna e raccontarne una parte, quella vissuta all'interno di CN Arredamento. Dite che funziona?


Infine anche oggi vi proponiamo un'intervista a chi ha collaborato a questo progetto e l'ha poi portato a compimento: Fabrizio Basso, IT Specialist di Cube Consulting:

1) È stato difficile capire cosa CN doveva comunicare con questi mezzi? Perché?

No, al momento del riconsolidamento della presenza sul web, CN Arredamento aveva le idee chiare sui propri obiettivi; il lavoro si e' concentrato sull'identificazione del target di utenti e i relativi obiettivi
2) Avete seguito delle linee guida nella progettazione?
Il sito e' stato costruito con particolare attenzione alla User Experience, promuovendo la semplicita' e l'interattivita'. Le informazioni sono raggiungibili anche attraverso percorsi guidati studiati per le esigenze di diverse fasce di utenti, favorendo l'esplorazione attiva dei contenuti in cui l'utente e' chiamato a scegliere i contenuti che intende visualizzare e a costruire il proprio percorso di esplorazione.

3) Per quanto riguarda il sito, trovi che ci siano degli elementi particolarmente significativi che lo rendano particolarmente interessante?
Devo ammettere che nonostante non sia pragmaticamente funzionale, mi piace molto come la grafica del sito si sia potuta ispirare alle semplicita' del logo di CN, garantendo una coerente estensione dell'immagine di CN sulla rete. Ancora una volta in CN, la differenza e' stata fatta dallo staff che si e' impegnato per la creazione ed il mantenimento di un blog di informazione sul mondo del legno e della falegnameria.













lunedì 17 dicembre 2012

Piacere, CN!

Buongiorno a tutti e bentornati nel blog di CN!
Prima di concludere il ciclo di articoli dedicati al controllo di gestione, fermiamoci un attimo per parlare di qualcosa che, sebbene a primo impatto appaia scontato, non lo è del tutto.

Parliamo oggi dell'immagine dell'azienda

Come già ribadito nei primi punti di questo articolo, è importatissimo, per qualsiasi azienda, conoscersi veramente. Questo è il primo passo per poter iniziare un persorso di crescita, sia internamente che sul mercato.

Si sono spesi fiumi e fiumi di inchiostro sulla creazione di una immagine d'impresa, o meglio di una identità societaria (dall'inglese corporate identity). La parola "immagine", infatti non riflette appieno quello che questa non ben definita attività si promette di fare per l'azienda.
Non basta un bel logo, une bella sede, delle persone cordiali e una bella pubblicità.
La creazione di una immagine aziendale parte innanzitutto da quello che si è e si sviluppa coerentemente con l'anima (che, se ci pensate bene, suona simile a AIM, l'aspirazione, lo scopo). Questa anima solo in seguito deve trovare corpo, ed ecco che si inizia a parlare di grafica, di presentazioni, di presenza sui media.

CN Arredamento Design si è conosciuta sempre meglio, ha sviluppato nel corso dei suoi più di 30 anni di attività una forte conoscenza di sè e dei propri processi.
Ora, grazie alle nuove tecnologie sta attuando quel passo in più ... ma ne parleremo tra pochi giorni nell'ultimo articolo del progetto G.Ma.P.
In anteprima per gli affezionati, ecco il titolo: G.Ma.P. 1.3, ovvero: facciamoci guardare!

Vi lasciamo oggi con un esempio pratico di come questa comunicazione può avvenire: la classica lettera di presentazione, che costituisce il biglietto da visita di molte società, è normalmente un pezzo di carta fitto di scritte e ricco di grandi concetti... Bello, interessante se vogliamo... ma diciamocelo, è anche noioso.
Avere un primo approccio con una realtà attraverso uno strumento così noioso stronca sul nascere ogni curiosità e voglia di conoscersi.
I siti internet hanno in parte ovviato a questo problema (ma ne parleremo più approfonditamente nel prossimo articolo), anche se, parlando ancora una volta francamente, esistono alcuni siti che possono essere ancora più noiosi della lettera sopracitata.



Uno degli strumenti che va per la maggiore ora, sono le presentazioni.
Dal classico power point al video, fino a prezi ed oltre ancora... Ognuno ha scelto il suo metodo e le comunità in cui condividere questi (a volte) veri e propri gioiellini, nati dalla fantasia di chi, con la realtà aziendale ci ha a che fare tutti i giorni.
 Anche noi quindi ci siamo adeguati: ecco a voi... la presentazione di CN ARREDAMENTO DESIGN!
(also in the english version!)
Divertitevi!
Enjoy it!


martedì 11 dicembre 2012

G.Ma.P. 1.2 ovvero: guardiamo nel portafoglio!

Terza e penultima puntata della saga del G.Ma.P.: oggi parliamo di budgeting e costing.
Dopo avervi spiegato cos'è e a chi si rivolge, il progetto Getting a Managerial Prospective affronta la questione di solito ritenuta più spinosa, quella legata ai costi!

Questa seconda fase del progetto era finalizzata innazittto alla formazione del personale. Cube Consulting si è fatta carico di insegnare al personale di CN cosa volesse dire avere e soprattutto, gestire, un sistema di controllo di gestione.

Una volta imparati i concetti, si è affrontata la stesura di un sistema di cost accounting: questo significa che, con infinita pazienza, si sono analizzati tutti i costi sostenuti dall'azienda, dividendoli per tipologia e per centri di costo.
Possiamo immaginarlo come il lavoro di un bambino molto meticoloso, che, per capire di cosa è fatta la sua casetta in mattoncini colorati, li divide per colore e per ogni colore li divide ancora per le diverse forme, senza però dimenticare quali mattoncini sono per il tetto e quali per le pareti.

Una volta capita di cosa è fatta la casa, tenendo d'occhio il quantitativo di mattoncini per mucchio, si è fatta una previsione per la costruzione di una casa più grande: un budget annuale.


Compiuti non senza difficoltà, ma con grande costanza, tutti questi passi hanno portato ad un risultato che si può considerare solo come l'inizio di un camino ancora più lungo: l'implementazione è avvenuta con successo, ma la messa a regime deve perfezionarsi col tempo e l'esperienza!

Ecco ora le parole di chi questo percorso l'ha vissuto in prima persona: Gianluca Bucarella, di Cube Consulting.

1)      Qual’era il livello iniziale di preparazione sull’argomento del personale di CN?
 La conoscenza della materia era molto limitata, ma il personale di CN si è dimostrato fin da subito molto disponibile e desideroso di approfondire le tematiche del controllo di gestione. Questo ha permesso di superare senza problemi le difficoltà iniziali. 
Capire l'importanza che il controllo di gestione può avere in azienda e aver voglia di imparare come funziona, anche come momento di arricchimento personale, fa la differenza. A volte capita di trovare persone, o persino intere realtà aziendali, poco motivate, cosa che rende tutto estremamente più complicato. Non è decisamente stato questo il caso.

2)   Ci sono state particolari difficoltà nella fase di apprendimento?
L'implementazione di un sistema di controllo di gestione è un processo complesso e costituito da più fasi, ognuna con le sue difficoltà, sia teoriche che operative.  Alcune di queste, come ad esempio l'allocazione dei centri di costo intermedi sui centri di costo finali, possono essere ostiche da comprendere. Il personale di CN però è stato pronto a recepire ogni concetto senza particolari difficoltà. 

3)      Nella stesura della struttura della contabilità analitica (per gli amici, la CoAn), quali sono stati i punti più difficili?
L'imputazione dei costi agli oggetti finali, nello specifico di CN Arredamento le commesse, è uno dei momenti più delicati del processo di controllo di gestione. In una azienda come CN Arredamento, in cui il processo di lavorazione del legno è coperto in tutte le sue fasi, dalla sezionatura al montaggio e trasporto, diventa complesso determinare la base di ripartizione adeguata per ogni Centro di costo. Devo ringraziare il personale di CN, il cui apporto è stato prezioso al fine di pervenire ad un risultato finale di qualità.



4)      Hai della particolari considerazioni da fare sul sistema?
Una azienda come CN Arredamento, dal processo produttivo molto ampio e con un elevato livello di personalizzazione dei prodotti finiti, a fronte di una efficienza produttiva industriale, presenta una serie di peculiarità che rendono l'implementazione di un processo di controllo di gestione particolarmente complesso. La grande disponibilità dimostrata da tutti in azienda, unitamente ad una struttura organizzata e quindi in grado di fornire dati precisi ed aggiornati, hanno però permesso di svolgere un ottimo lavoro. 
L'importante ora è proseguire su questa strada, aggiornando e affinando il sistema costantemente.





venerdì 7 dicembre 2012

Grazie a tutti!


Siamo arrivati alle 1500 visualizzazioni di questo blog!!!
Grazie ai nostri iscritti, a quelli che hanno letto più articoli e a chi ha fatto anche solo una visita... In questo mese di vita tantissimi hanno avuto la curiosità di scoprire un po' di CN Arredamento, leggere di noi e scoprire forse anche qualcosa di più di se stessi, in un rapporto costruttivo che è solo all'inizio!

Ancora grazie a tutti e.. ai prossimi articoli!

lunedì 3 dicembre 2012

G.Ma.P. 1.1 ovvero: guardiamoCI!

Rieccoci qui, a continuare la nostra rubrica sul sistema di controllo di gestione che sta prendendo piede in CN Arredamento Design
Un benvenuto a tutti alla seconda puntata, il seguito di G.Ma.P. 1.0 ovvero: guardiamo lontano!

Abbiamo già detto di quanto le persone siano un elemento chiave nella formulazione di una nuova ottica di management. Ora bisogna capire chi realmente sono quelle persone e cosa pensano del loro lavoro e di quello degli altri.
Non è un semplice vezzo: senza sapere che macchina si guida non si può programmare di raggiungere questa o quella velocità: spingere su un acceleratore di una Panda, pensando di guidare una Ferrari, potrebbe avere effetti devastanti, sia per la macchina che per il conducente!

L'argomento di oggi infatti è: GUARDIAMOCI, ovvero scopriamo come siamo fatti, chi siamo, in parole colte, effettuiamo una employee analysis.
Come già accennato nel capitolo precedente, questo studio mira a razionalizzare i ruoli e i task, in un'ottica di empowerment, valutare la employee satisfaction e la competence map percepita. 
Niente paura, queste cose suonano molto più apocalittiche di quanto realmente siano: in realtà si tratta semplicemente di un guardarsi allo specchio per scoprire la propria identità. ATTENZIONE però: guardiamoci per come realmente siamo, senza ingigantire difetti o pregi, restando ancorati alla realtà .

Il percorso di employee analysis si divide in tre step (o passi, secondo il detto "parla come mangi"; che oramai nel mondo del business è del tutto ignorato, sia per quanto riguarda il cibo che per la parola... ma non perdiamoci in chiacchere).

Fase 1: JOB SETTING
In questa fase si intende rilevare il sistema dei compiti e delle mansioni aziendali, così come sono definiti nella quotidianità. Questo avviene tramite un semplice questionario somministrato ai dipendenti, i cui risultati indicheranno il punto a cui ci si trova e quindi il percorso da seguire per raggiungere una buona gestione per obiettivi e attivare un processo di responsabilizzazione di tutto il personale presente in azienda. Si vuole cioè capire chi fa cosa, che ambito di autonomia ha e a chi deve rispndere delle proprie azioni. Solo conoscendo la situazione attuale dell'azienda si potranno formare dei centri di responsabilità e nominare dei dirigenti in capo ad essi, senza sovvertire l'ordine precostituito. 


Fase 2: SKILL EVALUATION
Una volta capito chi-fa-cosa, bisogna capire chi-fa-cosa-e-come. Capire, in pratica se all'interno della propria azienda si possiedono già le competenze professionali e manageriali, nonché le capacità umane che consentano di supportare la gestione partecipata degli obiettivi e dei meccanismi operativi di cui abbiamo parlato sopra. Questo avviene attraverso dei questionari incrociati, ossia a diversi livelli e attraverso una tavola rotonda con i maggiori responsabili aziendali, che delineano i profili ideali di ogni ruolo. 




Fase 3: EMPLOYEE SATISFACTION
In questa fase non bisogna semplicemente misurare la soddisfazione gli impiegati, ad ogni livello, ma bisogna anche capire se sussistano le condizioni per procedere all'empowerment, ossia quel processo di responsabilizzazione e condivisione degli obiettivi aziendali, concetto chiave del controllo di gestione.
Tutto questo avviene tramite l'analisi dei risultati di un questionario somministrato ai dipendenti, che contenga domande riguardanti diversi ambiti: se si è soddisfatti e/o apprezzati sul lavoro, come sono le condizioni di lavoro, il rapporto con i colleghi e il capo, i sistemi di carriera... e per quanto riguarda la seconda parte, domande sull'accettazione del rischio e della responsabilità, sistemi di ricompensa, valori e cultura aziendale...
I questionari ovviamente saranno diversi per i vari profili aziendali, in modo da calibrare le domande sulle attività già in atto e sugli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Tutto chiaro? Alla prossima puntata!



lunedì 26 novembre 2012

L'IMPIALLACCIATURA

Ecco il secondo degli articoli tecnici: oggi parleremo dell'impiallaciatura, quell'utilissimo processo che vi permette di avere mobili restistenti, belli e stabili ad un prezzo più contenuto dei mobili in massello.
Come si fa? Ma semplicissimo.

Prima di tutto andate a rivedervi il capitolo della tranciatura dell'essenza, che vi spiegherà come si passa dall'albero vero e proprio all'impiallacciatura, in modo semplice e chiaro.
In secondo luogo, un chiarimento é necessario: il termine impiallacciatura deve riferirsi solo al rivestimento fatto col tranciato di legno (detto appunto piallaccio) e non a tutte le ricoperture di legni non pregiati. Queste infatti possono essere anche fatte con resine melamminiche, di cui parleremo sicuramente, ma non ora.

Domande?
Ora possiamo vedere cosa succede al nostro foglio di legno tranciato. Una volta pronto, viene essiccato meccanicamente e a volte anche appositamente stirato, proprio come vostra mamma (o vostra moglie) farebbe con le vostre camicie, in modo che quando le indossiate non si vedano tutte quelle terribili d inestetiche pieghette.
I forgli devono poi essere sottoposti ad una intestatura e a una rifilatura, cioè a dei tagli parpendicolari e paralleli alla vena del legno per rendere i bordi omogenei.


 Ora che i fogli sono pronti, possono essere giuntati tra di loro, in modo da ottenere pannelli più grandi. L'aggintura avviene "a filo", "a colla" e "a carta". Nel primo e nel secondo caso, il filo termocollante o la colla uniscono i bordi tra di loro, mentre il terzo metodo è quello utilizzato per gli intarsi, quindi per unire diverse essenze e creare un disegno.
In ogni caso, la precisione è essenziale. Il disegno creato dalle venature del legno dipende infatti dal modo in cui questi fogli vengono incollati tra di loro: a libro, a correre... Qui a finaco alcuni esempi.


Questi fogli vengono poi incollati con speciali colle e appositi attrezzi ai pannelli di legno meno pregiato.






Il risultato?
 Mobili stabili, con minori rischi di attacchi di tarli e più omogenei nella produzione in serie, con la possibilità di una cura e scelta del disegno delle parti in legno pressoché infinita, limitata solo dalla nostra immaginazione (e dal progresso della tecnica).

Senza contare che si sta anche attenti all'ambiente, poiché si riescono a realizzare molti più mobili, respondendo alle esigente di uno sfruttamento eco-compatibile delle risorse legnose.


Una curiosità: l'impiallacciatura è utilizzata fin dal Rinascimento. Ovviamente non esistevano le macchine di adesso e le lastre di legno erano molto più spesse. Questa loro caratteristica può essere utile per individuare l'epoca di costruzione del mobile ed evitare di acquistare falsi!




martedì 20 novembre 2012

G.Ma.P 1.0 ovvero: guardiamo lontano!


Abbiamo già affrontato in questo blog l’argomento della formazione manageriale.
Oggi, con questo articolo, inauguriamo una (speriamo) fortunata serie di recensioni sul sistema di controllo di gestione che sta prendendo piede in CN: per gli amici G.Ma.P., per tutti il Getting a Managerial Prospective.
Sviluppato in collaborazione con Cube Consulting, questo progetto risponde all’esigenza che avevamo già dettagliatamente spiegato: i nostri “capi” hanno deciso di diventare “manager” a tutti gli effetti e non fermarsi all’approccio day-by-day, passando ad un approccio razionale ed anticipatorio. Questo significa non più guardare per terra dove si mettono i piedi, ma alzare un occhio per vedere quanto sia lunga e dove conduca la strada che si sta percorrendo.

La necessità di questo cambiamento è particolarmente sentita dalle PMI italiane in questo difficile periodo: oramai arrivate alla seconda, alla terza ed, in alcuni casi, alla quarta generazione di imprenditori, queste imprese hanno una loro ben definita identità e delle precise competenze, ma si devono confrontare con un mondo che non è più quello in cui sono nate.
Nell’ambito della competizione internazionale, non basta la qualità del prodotto a renderle visibili, ma serve un efficace approccio al governo aziendale. Sopravvivere in uno scenario internazionale significa capire chi si è esattamente, di quali risorse si dispone ed organizzarle secondo una logica che ha le sue fondamenta negli strumenti del controllo di gestione. Un imprenditore che agisce con un atteggiamento del genere gioca d’anticipo sui problemi. E vince.
G.Ma.P. si propone di fare proprio questo e si compone di 3 fasi:


1)   EmployeeAnalysis: come razionalizzare ruoli e task rispetto ad un percorso di empowerment? come valutare l’employee satisfaction? come valutare la competence-map percepita?
2)   Budgetinge costing: quali sono i costi? come misurare le performance? come governare in via razionale ed anticipatoria l’azienda? come analizzare l'andamento dei risultati in relazione al budget? come evidenziare le responsabilità?
3)   Web-Experience: come creare una identità web coerente con l'immagine aziendale?  come creare relazioni dirette con i propri clienti? come raggiungere nuovi clienti e mercati? come aumentare l'engagement dei propri clienti?



I prossimi articoli analizzeranno le varie fasi del progetto, ora, invece, vi raccontiamo come è andata qui in CN.


Massimo Memmola, ricercatore e docente all’università Cattolica di Milano, è stato il referente principale in Cube Consulting di questo nuovo sguardo sul futuro. A lui abbiamo chiesto di rispondere a qualche domanda che possa far capire quanto questa non sia solo una questione di paroloni accademici, ma abbia a che fare con la vita di chi lavora in CN. Quindi… soffiamo via il fumo e vediamo l’arrosto!

·         Quali sono le caratteristiche che hanno permesso questo cambio proprio in CN? Ci sono stati problemi?
CN è oramai un’azienda “matura”, in quanto ha dei dati economici strutturati che possono essere più o meno facilmente organizzati in centri di costo e un processo produttivo stabile. Senza un sistema adeguato, però, questa struttura sarebbe data del tutto per scontata e questo non è quello che serve per poter guardare al futuro. Il primo passo per il cambiamento è stato quello di capire chi si è e come si è fatti, una sorta di studio anatomico dell’azienda. Se Silvio e Davide Cappi non si fossero messi in gioco, impegnandosi a riscoprire il luogo dove hanno da sempre lavorato, nulla si sarebbe potuto fare. I problemi sono stati innanzitutto legati al cosiddetto “way of thinking” dell’azienda, cioè al modo in cui si agisce e si guarda a se stessi. Più che veri e propri problemi, si sono verificate complessità: l’anatomia di CN, in effetti, si è rivelata più complicata di quanto previsto.


·       L’elemento personale che ruolo ha giocato?
È stato l’elemento decisivo: come ho detto prima, si parte dal cambiare il modo di pensare e di agire, quindi la disponibilità dei singoli è essenziale per implementare un sistema di controllo di gestione. Si deve costruire un gioco di squadra, dove tutti remano insieme nella stessa direzione.

·        Dove si vuole arrivare con questo progetto?
Con questo progetto si può e si deve arrivare molto lontano, perché con una logica manageriale ci si pone sullo stesso livello di gioco delle più grandi imprese europee. CN vuole arrivare ad essere competitiva non solo sul prodotto, ma anche sulle logiche di gestione.
Poter ampliare la schiera dei propri interlocutori senza essere in condizioni di inferiorità si rivela la carta vincente, ancor più in questo periodo di crisi.


·        In quanto tempo si avranno i risultati?
I risultati sono già tangibili: la conoscenza della struttura di costi dell’azienda è già patrimonio dell’amministrazione ed è in corso lo studio della capacità produttiva. E’ in atto una nuova strategia di web business e questo blog, insieme col sito e i social network, ne è la testimonianza. Come per tutte le buone auto,  perché il tutto sia a regime ci vorranno un paio di giri di pista.  Il sistema, comunque, verrà perfezionato di anno in anno, per adattarlo ai nuovi livelli raggiunti.

martedì 13 novembre 2012

La TRANCIATURA dell'essenza


Iniziamo oggi con una serie di articoli tecnici che, piano piano, ci introdurranno nella parte più “pratica” della nostra azienda e ci faranno scoprire i macchinari, sporcare (anche se solo idealmente) le mani e sentire, un po’ tutti, falegnami.

Per TRANCIATURA si intende il processo che riduce un tronco in lamine sottili, dai 3 ai 30 decimi di millimetro, una sfoglia più sottile della vostra pelle (secondo questa divertente scala dell'universo).Il nome deriva dal fatto che il tronco viene letteralemente "tranciato" da una lama, mobile o fissa a secondo i casi, in senso longitudinale.
Questo foglio viene poi utilizzato per "impiallacciare" un tipo di legno meno pregiato: questo consente una notevole riduzione dei costi e non per forza una diminuzione della qualità rispetto al mobile in massello. Ma di questo ne parleremo prossimamente.

Oggi ci vogliamo infatti concentrare sulle tecniche: tranciatura longitudinale, a quarti, derullato e a pendolo.

1) longitudinale (o all'italiana): il tronco viene tagliato a metà in due mezzelune e tranciato parallelamente ad una delle facce. Si ricava così un disegno, dato dalle venature del legno, detto fiammato.
2) a quarti (o francese): il tronco è tagliato in 4 parti, ogni quarto è poi tranciato parallelamente al suo raggio mediano (probabilmente l'immagine è più chiara di ogni spiegazione). Il foglio così ricavato avrà le venature tutte parallele e l'accostamento, in modi diversi, di questi fogli, potrà creare dei disegni molto particolari ed originali.




3) derullato: questo è uno dei due casi di tranciatura a lama fissa. Mentre per tutte le operazioni sopra, il tronco rimaneva fisso, in questo caso viene mosso, in particolare in senso rotatorio,  e avvicinato ad una lama. Si taglia, per così dire, a spirale. di solito si usa questa lavorazione per legni poveri, i cui stati sono poi utilizzati per la produzione di compensati e multistrati.
4) a pendolo: il secondo caso di tranciatura a lama fissa. In questo caso il tronco viene sempre fatto ruotare, ma non viene tagliato lungo tutta la circonferenza, ma secondo circonferenze più piccole, decentrate.
Questo tipo di lavorazione viene eseguito soprattutto su tronchi piccoli e di essenza pregiate: in questo modo, infatti, si riesce a sfruttare molto di più il legno, senza rovinarlo.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci, vi ricordiamo che siamo presenti anche su twitter e facebook! E il nostro sito è sempre a disposizione, in italiano e in inglese!

lunedì 5 novembre 2012

Internazionalizzazione

"è certamente vero che i nuovi analfabeti sono coloro che non conoscono l'inglese"
B. Severgnini

Si fa un gran parlare di quella che è l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Banche, Camere di Commercio, Associazioni e tantissimi altri enti offrono un supporto per il suo sviluppo, l'argomento è dibattuto ed illustrato ampiamente nel web, come ad esempio in questo blog
Ognuno è libero di dire la sua a proposito, così anche noi di CN Arredamento facciamo sentire la nostra voce e chiediamo il vostro parere.
Questo strumento viene descritto come una vera e propria panacea alla crisi contemporanea, la porta spalancata che offre opportunità di sviluppo per l'impresa, il salvagente per chi si ritrova con l'acqua alla gola, la terra promessa degli affari... insomma, un toccasana che promette profitti, nuove idee, diversificazione dei rischi e una valanga di altri benefici.

Fino qui tutto bene. Senza nulla da obiettare, un'apertura al commercio globale potrebbe senza dubbio condurre le nostre piccole imprese ad un successo, letteralmente, mondiale.
Come tutte le medicine però, l'internazionalizzazione ha delle controindicazioni. O meglio, degli effetti indesiderati se assunta in dosi errate e senza il controllo del medico. 
Un'errato approccio all'estero, infatti, potrebbe avere un rapporto costi/benefici negativo. Detto in modo più famigliare, potrebbe essere un fiasco totale

Questo a causa, prima di tutto, della scarsa conoscenza dello strumento. Non si può pensare di trarre dei vantaggi con degli interventi spot e una politica senza fondamento. Serve una vera e propria cultura dell'internazionalizzazione, un piano d'azione prestabilito e adattato ai punti di forza dell'azienda che vuole promuoversi. Cioè serve capire con chi si sta parlando (e quindi capire che non tutti hanno lo stesso modo di pensare del nostro vicino di casa), conoscere i rischi, finanziari e non che si possono presentare sul mercato estero e tenere gli occhi puntati sull'obiettivo che si vuole raggiungere possono evitare che il salvagente si buchi e ci lasci colare a picco.


Tutte le imprese possono e devono addestrarsi all'uso di questo nuovo strumento, perché, indipendentemente dalla loro grandezza, il mercato estero offre un oceano di opportunità, che vanno sapute cogliere e sfruttate. Ancora una volta si parla di formazione, di conoscenza delle regole del gioco prima di iniziare la partita. Basta poco, un pizzico di  buonsenso e un aiuto qualificato. CN Arredamento Design sta iniziando il suo allenamento: piccoli passi, come l'inaugurazione del sito in inglese e la partecipazione a fiere internazionali, che segnano l'inizio di un nuovo way of thinking!


mercoledì 31 ottobre 2012

Biennale Interieur 2012


 Si è tenuta settimana scorsa, in terra belga, la 23esima edizione della biennale di design Interieur, oramai punto di riferimento affermato nel panorama delle novità dell'arredamento di interni europeo (e non solo).

 Durante tutta la settimana, nuove e vecchie firme del design del mobile e di complementi di arredo hanno mostrato a più di 90.000 visitatori le eccellenze dell'avanguardia creativa. 
Dal 1968, anno della sua nascita, la Interieur Foundation ha adottato la forma dell'istituzione no-profit, mostrando al mondo intero che l'arredamento di interni non è solo una questione commerciale, ma di cultura e ricerca. Infatti, al classico modello dell'Expo, si affiancano una serie di eventi culturali, in svariate sedi, che conferiscono alla manifestazione un carattere aperto e comunicativo, non solo economico e dedicato strettamente agli operatori del settore.
Quest'anno il curatore è stato Lowie Vermeersch, già noto designer e famoso in italia per le sue collaborazioni col gruppo Pininfarina e creatore del GranStudio a Torino, nonché presidente della suddetta associazione. Giusto uno sconosciuto alle prime armi.
Come sconosciuti sono gli artisti che hanno esposto nelle sedi di Interieur collocata nel cuore di Kontrijk, la Buda Island. Ross Lovegrove, Nendo, David Bowen, Troika, Greg Lynn... 


Restiamo però nel padiglione più grande, la vera e propria Kontrijk Xpo, dove un qualche centinaio di marchi da tutta europa hanno fatto bella mostra delle loro ultime creazioni, del'inventiva dei loro designer e dell'avanguardia delle tecniche sviluppate. Design di tendenza, la semplicità, accompagnata da una dose non indifferente di sorpresa, di inaspettato, che colpiscono lo spettatore e catturano l'attenzione al primo sguardo.

A questo grande evento, CN Arredamento non poteva di certo mancare: siamo andati a visitare la fiera venerdì 26, una toccata e fuga in giornata per conoscere i nostri nuovi, potenziali, clienti. La nostra presenza non è stata limitata solo a quel giorno però, ma l'azienda ha fatto bella mostra di sè negli allestimenti di prestigiosi marchi italiani, con nomi di grande rilievo: Giò Ponti, nell'area di Molteni&C, giusto per citarne uno. Ancora una volta l'eccellenza della lavorazione e la cura dei dettagli hanno accompagnato i nostri prodotti, splendidamente inseriti nell'alto livello culturale e di prestigio della manifestazione.
Seguite tutti gli sviluppo del post-expo su Twitter o Facebook. Vi terremo aggiornati!